Esperienze

Casa Valcellina si trova nel cuore della splendida Friuli Venezia Giulia, regione ricca di perle e luoghi incantevoli tutti da scoprire. Qui sotto qualche suggerimento per vivere esperienze indimenticabili…

Montereale Valcellina

Il comune di Montereale Valcellina è definito “porta della Valcellina” perché lì termina la pianura pordenonese ed inizia la Riserva Naturale della Forra del Cellina. Sorge su un terrazzo alluvionale fra il Torrente Cellina, il Monte Spia, il Monte Castelo e il Monte Fara e rappresenta una tra le più importanti località di interesse storico ed archeologico del Friuli Venezia Giulia.

I paesi che formano il Comune di Montereale Valcellina come Grizzo, Malnisio e San Leonardo, sono ricchi di curiosità e storia in ogni angolo e vi faranno restare a bocca aperta grazie agli elementi dell'architettura tradizionale ben conservati.

Maniago

Maniago è definita la "città del coltello" grazie alle numerose coltellerie artigianali nate a partire dall'etа medievale. Il borgo, famoso in tutto il mondo per la produzione di coltelli e di ogni genere di arnesi da taglio, conta circa 12.000 abitanti e si contraddistingue per la sua grande Piazza Italia, cuore pulsate della comunità, su cui si affacciano i principali edifici storici: dal quattrocentesco Duomo in stile Tardo gotico friulano dedicato a San Mauro Martire a Palazzo D'Attimis Maniago, sulle cui mura è affrescato il leone marciano, attribuito a Pomponio Amalteo e testimonianza del lungo dominio veneziano.

Posta in una posizione favorevole tra Pordenone e Udine e facilmente raggiungibile da Treviso, Venezia e Trieste, Maniago ha attirato negli ultimi anni un numero crescente di turisti, grazie ai numerosi eventi e ai luoghi di interesse del suo territorio, come il Museo dell'Arte Fabbrile e delle Coltellerie, l'EcoMuseo Lis Aganis, la Riserva naturale dei Magredi e manifestazioni quali Coltello in Festa e il Carnevale di Maniago.

Lago di Barcis

l lago artificiale di Barcis si trova nel cuore della Valcellina, a due passi dalla Riserva naturale Forra del Cellina e dalla Foresta del Prescudin. É il luogo ideale per trascorrere una o più giornate in famiglia o con gli amici perché offre un mondo di possibilità di divertimento.

Sul lago di Barcis è possibile praticare molti sport tra cui vela, immersioni subacquee, motonautica, hovercraft, kayak, canoa e surf. Inoltre, offre una vastissima scelta di escursioni naturalistiche e percorsi ciclabili per chi ama la mountain bike, è il luogo ideale per pescare o rilassarsi e prendere il sole.

Che sia primavera o autunno, le cose da fare al Lago di Barcis sono tantissime: nei mesi freddi come nei più caldi godrete di colori da mozzare il fiato e di sentieri da percorrere tutto l’anno. Tra le cose da fare assolutamente, consigliamo il sentiero di Dint: poco più lungo di 4 chilometri, non è impegnativo e adatto proprio a tutti, i tempi di percorrenza sono di circa due ore con 130 metri di dislivello, ma con un minimo sforzo potrete ammirare viste strepitose. Naturalmente anche questo lago ha un sentiero che gli gira intorno ed è chiamato “Sentiero degli Alpini”, si tratta di un percorso in piano poco più lungo di 7 chilometri.


Tra le tante cose imperdibili annoveriamo la vecchia strada della Valcellina, chiusa in inverno, riapre in primavera ed è un incantevole percorso ricco di fascino che attraversa la Riserva naturale della Forra del Cellina, una strada che un tempo era l’unico collegamento della valle con la pianura. Rimarrete affascinati dai profondi canyon scavati nella roccia, avrete la possibilità di percorrere un ponte tibetano e rimarrete senza parole davanti al colore dell’acqua: un azzurro intenso da sembrare quasi finto. La strada è lunga circa 10 chilometri e si percorre in bici, a piedi o con un trenino.

Golf Club Pordenone

Nella splendida cornice del paesaggio alpino ai piedi della località turistica Piancavallo, sorge il Golf Pordenone a Castel d’Aviano (PN), un luogo che celebra il golf attraverso un itinerario di 18 buche all’interno dello storico parco di Villa Policreti.

Il giocatore avrà a disposizione un percorso che si estende per 5.980 mt di lunghezza, arricchito da 3 specchi d’acqua, piccoli boschi e colline verdeggianti, in grado di garantire un’esperienza di gioco rilassante e piacevole tra varietà di terreni che si snodano dal tee al green con diversi dislivelli e ostacoli che mettono alla prova rendendo il gioco divertente e competitivo.

Piancavallo

Piancavallo, frazione del comune di Aviano, è una meta ideale per gli amanti dello sport e delle attività all’aria aperta. Ampio e soleggiato altopiano a nord di Pordenone, è in grado di far trascorrere vacanze indimenticabili grazie a moderni impianti sciistici per la discesa e il fondo, pareti per le arrampicate, percorsi per il trekking e la mountain bike, lo stadio del ghiaccio, i campi da calcio regolamentari, i campi da tennis, il campo da bocce, il minigolf e il nuovo palasport.

Questa nota località sciistica è molto frequentata da famiglie e sportivi di tutte le età, nata negli anni '60, si sviluppa rapidamente grazie alla vicinanza con la pianura, la comodità delle vie di accesso e alla bellezza dell'ambiente in cui che vanta una vegetazione solitamente presente ad altezze maggiori grazie al clima particolare. Anche chi non è amante della pista, trova spazio per praticare altri sport come pattinaggio su ghiaccio, freestyle, orienteering, snowboard.

D’inverno Piancavallo è in grado di soddisfare tutti i gusti e le esigenze con i suoi 17 chilometri di piste per la discesa, sci di fondo e lo snowboard. E per i più piccoli si è pensato ad un vero e proprio parco sulla neve: Nevelandia. Un’area di circa 25.000mq attrezzata con tre tappeti mobili, un’area per lo sci, una per le slitte e bob; inoltre una parte, recintata, è riservata ai bimbi più piccoli con morbidi slittini in gomma piuma.

D’estate si può scegliere tra rilassanti passeggiate o impegnative scalate alpinistiche, senza dimenticare equitazione, ciclismo, mountain bike, tennis, deltaplano e parapendio.

Ponte Tibetano

Il Ponte Tibetano si trova nel cuore delle Dolomiti friulane e offre una vista spettacolare sulla forra e sulle acque smeraldine del torrente. É stato inaugurato nel 2016 e costruito interamente in acciaio, domina la Forra del Cellina con un percorso che permette di attraversare la Forra e di godere di una veduta unica dell’ambiente circostante e del canyon sottostante, ricco di fascino in una delle più belle e spettacolari Riserve Naturali del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di un’emozione sospesa a 55 metri di altezza che permette una visione a 360° sull’ambiente circostante caratterizzato da acque cristalline e profondi canyon scavati nelle rocce.

Il ponte si trova all’interno della forra del torrente Cellina e s’imbocca seguendo il percorso della Vecchia Strada della Valcellina, i visitatori che lo vogliono attraversare vengono dotati di apposita attrezzatura (imbragatura, casco e ganci) e il ponte è fornito di corrimano che facilita l’attraversamento ed è sempre presente del personale addestrato e competente.

La Val Colvera

La Val Colvera si trova a pochi chilometri a nord di Maniago, in provincia di Pordenone. E’un piccolo ma caratteristico territorio del Friuli Venezia Giulia che trasporta chiunque la visiti in un mondo fatto di silenzio, boschi verdi, acque trasparenti, storie antiche e leggende che parlano di fate e spiriti. Questa Valle è caratterizzata da 15 borgate dall’origine antichissima ed è dominata dall’imponente vetta del Monte Raut e percorsa dall’omonimo torrente che ha dato origine a una suggestiva forra denominata Bus del Còlvera. I suoi 15 borghi sono contraddistinti dall’architettura tipica spontanea e si intorno al capoluogo Frisanco e al paese più noto, Poffabro.

La Valle offre un ambiente naturale quasi integro e caratterizzato da incredibili contrasti: dalla aspra forra del Bus del Colvera, alla ridente valle, ai boschi e torrenti, all’imponente catena montuosa del Raut. L’uomo in tutto questo, si è inserito armonicamente grazie ad una splendida architettura rurale costituita da solide case in pietra con archi e porticati e ballatoi in legno, aggregate a schiera o in piccole corti.

Vi consigliamo di andare a scoprire le case in pietra e legno di Poffabro, nominato Villaggio ideale d’Italia e classificato tra i “Borghi più belli d’Italia”. Non mancate di visitare Frisanco, il capoluogo della valle, che si trova soltanto a due minuti di strada da Poffabro e riserva belle sorprese.

Museo Archeologico di Montereale Valcellina

l complesso edilizio seicentesco di Palazzo Toffoli, ospita il Museo Archeologico di Montereale Valcellina dove vengono esposti i materiali archeologici rinvenuti grazie all'intensa attività di scavo e studio condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia sul territorio comunale nel corso dell'ultimo ventennio del 1900.

Tracce di abitazioni, spade, armi, grandi vasi decorati e monili metallici sono solo alcuni dei reperti che si potranno vedere all’interno delle Sale; inoltre il Museo propone dei percorsi assistiti e laboratori per bambini e adulti.

Parco del Dominu

l Parco comunale "del Dominu" di Montereale Valcellina si trova ai piedi della collina di Grizzo. È rinomato grazie ai ritrovamenti dei resti di una necropoli preromana a incinerazione caratterizzata da una ventina di sepolture disposte su tre file parallele.

Gli ossari in argilla cotta rinvenuti al momento del ritrovamento conservavano ancora frammenti di ossa del defunto e oggetti simbolici di accompagnamento come fibule, perline di vetro e ambra, per le donne, armi, asce o coltelli per gli uomini; tutto questo è esposto al Museo Archeologico.

Il Parco, di proprietà dei signori Cigolotti, occupa parte dell’antica braida (terreno coltivabile) e vanta mura a sua protezione con due torri, di cui quella del Dominu ancora visibile. Negli ultimi dieci anni, il luogo ha ospitato iniziative di svariata natura culturale e ricreativa e, ad oggi, è stato scelto come location per la “didattica situata” nell’ambito dell’Ecomuseo delle Dolomiti Friulane “Lis Aganis”.

Chiesa di San Rocco

La Chiesa di San Rocco può essere definita la prima tappa di arte sacra del territorio, Montereale Valcellina, infatti, ospita ben 12 edifici religiosi. È ubicata poco prima della stretta di Ravedis e abbiamo certezza della sua antichità grazie alla attigua presenza del cimitero, com’era consuetudine.

In un primo momento venne dedicata a Santa Maria Assunta (o di Calaresio, antico nome di Montereale), successivamente intitolata a San Rocco. Sulla base di indagini archeologiche sono state evidenziate tre fasi di costruzione: la prima paleocristiana (V secolo) quando fu dedicata all’Assunzione della Vergine, la seconda, medievale, (XII secolo) della quale rimangono i paramenti murari della navata e infine la terza, quella rinascimentale (inizio 1500) che ha determinato l’attuale configurazione dell’edificio e il cambio d’intitolazione, a San Rocco.

La chiesa custodisce al suo interno un gioiello pittorico: una decorazione del coro realizzata tra il 1559 e il 1563 da Giovanni Maria Zaffoni detto il Calderari e riconosciuta come una delle sue opere più importanti.

Tra le curiosità che riguardano questo edificio si narra che nell’antica sacrestia, nel 1584, furono ascoltati diversi testimoni a eventuale carico o a discolpa di Domenico Scandella detto Menocchio, il mugnaio di Montereale condannato a morte per eresia dall’Inquisizione.

Forra del Cellina

Tra le caratteristiche più interessanti di questo luogo spiccano le chiare e trasparenti acque che vi scorrono attraversando un incredibile canyon formato da ripide rocce tra le più spettacolari in Italia. La Riserva Naturale Forra del Torrente Cellina si estende su una superficie di circa 304 ettari e permette di tutelare gli aspetti naturalistici e paesaggistici di una delle più belle incisioni vallive delle Alpi.

Imperdibile è la vecchia strada della Valcellina, un percorso ricco di fascino e unico collegamento della valle con la pianura, oggi meta di visitatori da ogni parte del mondo.

Centrale idroelettrica Pitter

Gli amanti dell’architettura industriale rimarranno incantati davanti all’ex Centrale idroelettrica “Antonio Pitter”, un esempio indimenticabile di edificio industriale dei primi del Novecento immerso nel rigoglioso paesaggio naturale pedemontano pordenonese.

Una volta entrati sarà possibile vedere turbine, alternatori, macchinari e dei reperti originali, perfettamente conservati, in grado di raccontare la straordinaria avventura tecnologica che ha trasformato il torrente Cellina in fonte energetica.